Oh Kaptain! Where Are You My Kaptain?

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Brighter Death Now, Raison d'étre, Deutsch Nepal, Bocksolm

9 October 2004 Totem, Vicenza

La notizia dell'arrivo di Brighter Death Now in Italia ha cominciato a circolare con particolare insistenza da un bel pò di tempo nell'ambiente industriale e con l'ufficializzazione dello staff Ascension è diventata una realtà da cui è difficile non mancare. E per completare il succoso evento, a far compagnia a mr. Karmanik troviamo anche i due Peter Andersson nelle loro vesti personali, Raison d'étre e Deutsch Nepal, ed in coppia come Bocksolm. Date le recenti perfomances di BDN in coppia con Proiekt Hat ho sperato vivamente nella presenza dell'agitatore sonico svedese, ma tutto sommato la serata si è dimostrata alquanto gustosa e memorabile. E come spesso capita in queste, purtroppo, poche occasioni una doverosa menzione va ad amici di lunga data, nuove conoscenze e solide e sincere amicizie (Monica ma come avrei fatto senza di te?).

L'arrivo anticipato al Totem Club ci permette di scambiare con un gentilissimo e giovanissimo (avrà la sua bella età, no?) Roger Karmanik alcune fugaci battute, un personaggio alla mano e molto disponibile al dialogo. Dopo la consueta cena di rito, l'ingresso al Totem è quanto di meglio mi aspettavo, locale grande ma non immenso, ottimo impianto ed acustica tra le migliori mai viste e sentite, nonchè bar e banchetto da non trascurare e 10.000 bestemmie al sottoscritto che si è fatto letteralmente fregare una copia del raro 7” “Nordvinterdöd” a prezzo davvero speciale per questa seratina. Come da programma, l'apertura del live set spetta al progetto sponsorizzato come l'unica band al mondo ad avere ben due Peter Andersson in formazione, vale a dire Bocksolm, nome preso in prestito da Boxholm città dove i due Andersson sono cresciuti. Il breve show vede la presenza immobile dei due componenti, chini e concentrati sui loro intricati strumenti elettronici, Lina in particolar modo si è girato raramente dalla parte del pubblico. Il breve live set si dimostra alquanto interessante, ricco delle parti percussive che sul CD edito da Tesco erano appena accennate acquistano al Totem potenza e vigore per un risultato finale colmo di attimi coinvolgenti ed interessanti. Un inizio abrasivo e ricco di momenti industriali cari alla vecchia scuola.

Avevo sentito pareri piuttosto deludenti del duplice concerto che Deutsch Nepal ha tenuto a fine aprile di spalla a Der Blutharsch e con un pò di timore mi appresto ad assistere a questa ennesima calata in terra italica. Fortunatamente un Lina meno sbronzo del solito (e soprattutto più motivato) ci regala uno show che conosce pochi cedimenti nei suoi limiti possibili. Il live che dura quasi un'ora si snoda su una doppia faccia, sul nero e bianco di atmosfere più virate sull'ambient più sporca con momenti più potenti dotati di scariche industrial unite a percussioni possenti e cicliche come nell'ottima “A Silent Siege”, la cui grafica del CD omonimo edito da ol Europa Cafè composta da parti umani e cazzi eretti in maniera simmetrica costruiscono sullo schermo degli interessanti collage artistici. Una delle parti migliori la riserva senz'altro il feroce incedere di “Tintomara/Thiudinassus”, un assetto marziale donato soprattutto dalle massicce percussioni che scuotono il pubblico e Lina che sputa liriche disperate con tutta la sua forza, fino a quando cerca inutilmente di appoggiarsi ad una instabile sedia. Per finire un pezzo piuttosto sottotono rispetto al precedente assalto di puro industrial sound. Decisamente una sorpresa positiva.

Stessi pregiudizi hanno accolto l'arrivo sul palco di Raison d'étre, reduce ancora fresco della spenta esibizione a Torino di qualche mese fà, almeno queste erano le impressioni ricavate dai presenti di quella calda serata di Giugno. La subito riconoscibile intro presa da “In Sadness, Silence and Solitude” ci proietta nel sacro mondo del ragazzo svedese, dove catacombe, simboli religiosi e luoghi abbandonati convivono insieme in tutta la sua spettrale bellezza. Un ruolo importantissimo lo recita il bellissimo filmato che riproduce le ossessioni di Peter Andersson, corpi di marmo, statue religiose e spettri del tempo in un catacombale grigio cenere. Nonostante l'abilità di uno dei più noti progetti della scuderia svedese, l'attenzione per Raison d'étre è minima, il contesto generale della serata stona notevolmente con le intelligenti trame liturgiche che subiscono notevoli stravolgimenti ad opera di un Peter totalmente preso dalla sua strumentazione (e dalla solita birra), non male il metallico estratto dall'ottimo “The Empty Hollow Unfolds”. A mio avviso non è certamente quello che si può definire un progetto adatto all'attività live, magari un concerto in chiave separata avrebbe attirato più attenzioni rispetto ad un festival dove la tensione era tutta per Brighter Death Now.

Dopo un sano riposo e chiacchiere varie con i vari amici accorsi per la bella serata vicentina è arrivato il momento che un pò tutti stavamo aspettando, BDN. Il rosso sipario è ancora chiuso ma abbiamo già preso le postazioni per non sfuggire a quello che senza ombra di dubbio è considerato uno dei maestri della scena industriale. Un'allegra musichetta avverte i presenti che lo spettacolo sta per cominciare e finalmente il pesante drappo rosso si apre per mostrare un Roger Karmanik a braccia aperte pronto per il pubblico italiano. Cosa ci offre stasera il patron della CMI? Sogni, amore, odio, segreti, limiti e molte altre ossessioni tutte mostrate attraverso decine di cartelli che coprono un pò tutta la visuale del palco. L'inizio è semplicemente devastante. “I Wish a Was a Little Girl” ha tutto il sapore di un violento scontro frontale, potente, incrollabile con uno spiritato Lina Baby Doll al basso ed un Kaptain assolutamente padrone della situazione. Roger non sta fermo un secondo, urla, canta, spinge, regala calci e pugni, ruba macchinette digitali, uno show band-pubblico come mai visto finora. Ma non finisce qui... il livello di aggressione fisica e musicale rimane immutata per tutta la durata del coinvolgente concerto. Merito prima di tutto della prestazione di Karmanik ed anche di simpatici siparietti ironici come l'arrivo di Lina Baby Doll vestito come una porca massaia bionda che non smette di fare timidamente avanti e indietro con timore e paura. Avrà indossato dei mutandoni di piombo? BDN non smette di stupire con l'arrivo di numerosi e coloratissimi palloncini che sorvolano il pubblico divertito tra improvvisate partite di pallavolo e partecipazione attiva all'odio/amore di Roger. Nel delirio generale e sulle note possenti di “Innerwar” l'abbandono del palco del nostro è all'insegna di calci e violenza alle prime file del palco invasato in un furioso pogo e di un gesto affettuoso nei confronti della signora Karmanik, la famiglia prima di tutto!

Una miscela assolutamente micidiale di ottima musica, spettacolo e ironia, tutto questo si chiama Brighter Death Now e spazio anche ad un meritato bis iper-distorto e per finire davvero uno show accompagnato da sagace mimica dal nostro eroe quotidiano che ci indica i tormenti che ha mostrato questa sera a Vicenza, ‘Dreams' con sorpresa, ‘Love' con tenerezza, ‘Hate' con disprezzo e ‘Virgin' con... un castissimo e languido bacio, grandissimo Roger Karmanik!!

......I'm the Puppy in your Dreams......