NOVO HOMO -WERTHAM-CONDANNA

Bologna, 16 Aprile 2005

written by 20maValeriaVictrix - Photos by 20VV and Marco Wertham

“ LOVE IS FOR PUSSIES ,SEX IS FOR MEN“

Che Bologna sia la patria delle rappresentanze giovanili militanti non vi è alcun dubbio. Ecco perché qui può capitare che un vecchio mercato ortofrutticolo, che ne conserva ancora le insegne, si trasformi in un centro sociale molto ben autogestito, con tanto di cucina attrezzata, sala concerti, sala conferenze, sale di qua e sale di là che contengono anche piccolissime mostre d’arte dove un innocuo frigorifero dipinto di rosso diventa un’espressione artistica di chissà quale moto interiore, proprio come una vecchia sedia sfondata impastata di verde. All’XM24 non manca nulla, dai murales alle toilettes incredibilmente praticabili, dai “fratelli” ai “rasta” coi loro immancabili cani.

E’ qui che M. di Musica di un Certo Livello ha scelto di radunare, in una sera di aprile dalla frescura fuori stagione, una promessa dell’industrial-ambient (Condanna), un’affermazione della più feroce power-electronics made in Italy (Wertham) e Bain “Novo Homo” Wolfkind, il “sexual panzer” venuto da Adelaide.

La data (16 aprile) è la più felice in questo mese assiepato di eventi fino all’inverosimile, la concorrenza prevede solo il gig di reunion degli Skeletal Family in quel della Toscana, ma le due tipologie di fruitori si discostano notevolmente l’una dall’altra.

Per non allontanarci troppo dall’atmosfera in cui ci immergeremo per gran parte della serata, dopo gli indispensabili soundcheck, ci tuffiamo in un’amena pizzeria di periferia dall’inconfondibile aria white-trash, mentre le cucine dell’XM24 sfornano all’impazzata polli arrosto e piadine, cosicché al nostro ritorno troviamo le tavole imbandite e il resto della truppa intenta a sgranocchiare avidamente ossa di pennuto innaffiato da generosi bicchieri di rosso. Sostiamo fin troppo a lungo nella gelida aria bolognese mentre nella sala concerti-ballo-tavole rotonde è in corso un simposio sulle problematiche colombiane che fa slittare notevolmente l’inizio della serata. Se da una parte l’attesa e ci freddo ci sfibrano, dall’altra è il momento giusto per allacciare quei rapporti umani che poi, giocoforza, si disperderanno nel corso della nottata. Ecco che allora tra i (purtroppo) pochi convenuti si annovera la presenza di Alessio “Varunna” (eccezionale ospite e padrone di casaa cui vanno i miei più sinceri ringraziamenti), Corbelli aka “Atrax Morgue”, Davide T. aka “N.”, Vanni F. aka “Elipsis”, Valentina e Federico aka “Der Feuerkreiner” (venuti apposta da Recanati) senza scordare Franco XN dell’omonima etichetta discografica (una delle migliori case di produzioni nostrane in materia di estremo rumore, che annovera tra i suoi cavalli di battaglia Brighter Death Now, Grey Wolves, Con-Dom etc…) e una sparuta ma “nutrita” compagine ursina a fare il tifo per Trevor Northgate.

Il resto del pubblico è notevolemente variegato: ai già citati esponenti della compagine industriale si mescolano gli habituè del locale (che non immaginano neanche lontanamente quanto li aspetta), ignari avventori casuali e uno sparuto gruppetto di fruitori incalliti della scena.

Preceduto da un coretto di selezioni ’80 che parte dalla console, Condanna ci trascina nel suo mondo elettronico; la sua performance si concentra su un tappeto di suoni industriali molto cadenzati, sul quale si inseriscono feedback e rumori di varia origine . Le basi, decisamente di buona fattura, sono costruite on stage, con l’uso di molta strumentazione analogica. Peccato che a dare un senso di disomogeneità contribuisca proprio l’inserimento di quelle manipolazioni rumorose che appaiono casuali e decontestualizzate, come se non facessero parte di un tutto ma di una cosa a sé stante. Intendiamoci, l’omogeneità non è sempre una priorità dell’industrial però inserire un po’ troppo casualmente suoni e rumori su una base di per sé piuttosto buona, rovina decisamente l’insieme, accentuando il divario tra il tappeto di base e quanto ci sta sopra. Un po’ come mettere dei mobili in arte povera su un Persiano da centinaia di euro. Dato che l’esibizione è parecchio statica (del resto per costruire dei suoni non è necessario saltellare da una parte all’altra del palco come un camoscio, anzi ci vuole molta concentrazione) l’attenzione è catturata dal film proiettato alle spalle “Il cinico, l’infame e il violento”, un poliziesco a firma Umberto Lenzi, girato nel 1977 con un Tomas Milian d’annata, nella versione “occhi di ghiaccio” pre “Er Monnezza”. Un film violento che anche senza sonoro dà l’idea del ritmo incalzante e della totale mancanza di buonismo che gli è valsa la censura per gli under 18.

Chiusura di concerto senza infamia per questo ragazzo toscano, che ha molte frecce al proprio arco e una buona possibilità di sfruttarle tutte.

Pochi minuti di attesa, un veloce cambio di palco ed ecco che Davide/Trevor/Northgate, in perfetta tenuta leather con tanto di cappello a visiera, si posiziona dietro il proprio strumento di tortura, avviluppato nella bandiera a striscie nere e blu con il cuore rosso dell’orgoglio leather. Un’attesa di pochi istanti, ma che nell’aria satura pare un’eternità, ed ecco che fa il suo ingresso Marco D. , irriconoscibile dietro la maschera S/M, per dare inizio alla performance di Wertham. Nuovo live, nuova scenografia, nuovo look. Dismessi i panni militar-feticista, il combo si presenta come appena uscito da una tavola di Tom of Finland: total leather, impatto aggressivo, poco poseur e molto macho. Il menestrello di brutalità, eccezionalmente solo alla voce (voce?), lascia al socio il compito di creare ad uopo le distorsioni che ci sconvolgeranno mente e sensi. Si parte con “Brand a new toy” dove il malcapitato toy di turno è un simpatico orsetto di pezza che viene sbudellato seduta stante, torturato in varie riprese, impalato dall’asta del microfono per poi finire gettato in pasto alle iene sotto il palco. A seguire pezzi ormai divenuti un classico del loro “repertorio” di cattiveria: “Born to rise hell”, “Pigsty”, “Retaliation” e “Rahowa” . Un classico anche il video, un collage di immagini tratte da una filmografia estrema di cui i due Wertham sono cultori: “Born to rise hell”, “O’fantasma”, l’immancabile “Cruising”, fonte di tanta ispirazione. Unica pecca, in un live esteticamente perfetto, l’inadeguatezza dei volumi che smorzano la violenza dell’impatto visivo. Un problema che, ahimè, si ripropone piuttosto spesso nei concerti di Wertham e anche in molti altri live del genere.

Bain Wolfkind, al secolo Dave Booth è una persona affascinante. Il percussionista di Der Blutharsch, smessi i panni del tamburino, dà vita a un progetto tutto suo, fatto di brillantina e denim, di Martini on the Rocks e Ray Ban a goccia specchiati. Novo Homo ci tiene al suo aspetto e si vede. I capelli impomatati, le pose lente che sembrano studiate davanti allo specchio, i toni bassi e gravi della voce che rafforzano eroticamente le tematiche sessuali su cui sono incentrati i suoi testi, rendono il live godibile, a dispetto delle basi pre-registrate che rafforzano l’idea del karaoke, sottolineando, purtroppo, l’assenza di una band vera e propria. Limite di cui Dave è ben conscio e al quale cerca di supplire con una buona dose di autocompiacimento e scegliendo video che sottolineino ironicamente la scabrosità delle immagini evocate dal suo cantato. Ed infatti è proprio “Mondo topless“ di Russ Meyer, dove in una San Francisco senza pudori, alcune dive del topless ballano a ritmo di rock mettendo in mostra le forme generose di cui madre natura è stata prodiga e che facevano la gioia del maschio medio americano, ad attirare l’attenzione in sala di quanti erano fuggiti durante i 50 minuti di terrorismo sonoro spacciato a piene mani da Wertham. La sala è gremita e non c’è sguardo che non indugi più di qualche minuto su quella parete piena di lussuria, a conferma che i maschi sono maschi e le tette sono tette in tutti i continenti. Nessuna sorpresa a livello sonoro, i pezzi in live esattamente come sul cd il che, tenendo presente il fatto che il sound di Novo Homo è una potente macchinazione di electro-crime orchestrale, si rivela gradevole e ascoltabile. Inoltre Dave sa tenere, da solo, il palco davvero bene, sarà forse grazie al suo look finto casual, il suo ammiccare misterioso dietro le lenti scure, il suo muoversi sinuoso fatto di gestierotici fintamente casuali. Il “Sexual Panzer” sembra soddisfatto, nonostante la scarsa affluenza di pubblico, il suo soggiorno italiano e fatto anche di persone e non di sola musica, sembra trovarsi a suo agio tra questo popolo che rimane incatenato con lo sguardo sul video anche quando le note si spengono e l’amico se va…

Per noi la serata, protrattasi oltre le nostre forze, va esaurendosi …. Ci allieta il dj con un medley brioso dove gli Smiths si trovano accanto alle sigle dei cartoni animati ma è tempo dei saluti, l’avventura all’XM24 volge al termine. La serata, dopo una giornata di pioggia, spazzata dal vento è gelida e tersa. Sulla collina le luci di S. Luca ci augurano la buonanotte. Domani, in casa Varunna, sarà tempo di prove. Il tempo corre, nuovi appuntamenti si appressano.

Condanna - Wertham - Novo Homo